Super Bowl

(Domenica 4 Febbraio 2018)

Oggi è una giornata importantissima per gli Stati Uniti, per alcuni addirittura la terza "festività" più importante dopo il Thanksgiving e il Natale. Sto parlando del Super Bowl, la finale del campionato americano di football. Questa Domenica sera tutti gli Americani (seguaci o no del football) sono incollati alla tv per guardare questa grande partita. Le pubblicità iniziano già mesi prima e tutti ne parlavano ormai da tempo. Quest'anno le due squadre che hanno giocato la finale sono state i New England Patriots e i Philadelphia Eagles. Sono stato molto fortunato che nel mio primo e quasi sicuramente ultimo Super Bowl, una delle due squadre che ha giocato è quella della zona! (anche se alla fine hanno perso per poco). Una delle cose che non mi è piaciuta è il grandissimo numero di pubblicità, praticamente ogni cinque minuti (caratteristica di tutti i programmi americani in realtà). Almeno le pubblicità del Super Bowl sono famose per essere le più divertenti dell'anno e non posso non essere più d'accordo, perchè gli attori sono i giocatori di football che cantano, ballano e fanno parodie. Infine, non per importanza, un altro aspetto importantissimo e l'halftime show, dove ogni anno uno o più cantanti si esibiscono. Quest'anno è stato il turno di Justin Timberlake, che pure avendo fatto una buona esibizione, non è stato all'altezza degli show degli anni passati (Katy Perry, Lady Gaga, Bruno Mars, Beyoncè, Coldplay...).

Dario




Letter to myself

(Martedì 30 Gennaio 2018)

Oggi è il 30 Gennaio 2018, e per noi exchange students della Wep in America con un programma annuale è il giorno in cui dobbiamo aprire la "Letter to myself". Non so se ho già scritto nel post dell'orientation qualcosa riguardante questa lettera, ma lo ripeterò. Il Sabato dell'orientation (sto parlando di circa 9 mesi fa), noi exchange students abbiamo scritto questa lettera a noi stessi del futuro, una lettera che avremmo dovuto aprire a metà della nostra esperienza. Una metà indicativa coincideva con il 30 Gennaio e quindi eccoci qua.

Allora, ho appena letto la lettera e devo dire che non mi ricordavo nulla di quello che avevo scritto. Mi ero fatto numerose domande in modo che avessi potuto rispondere e dare un giudizio a metà dell'esperienza. Lascerò poi qui sotto la foto della lettera, ma intanto inizio a rispondere alle domande che mi ero posto.

1) L'America è come ti aspettavi o sei rimasto deluso?
Allora, L'America non è nè come mi aspettavo e nè sono rimasto deluso. Quello che mostrano nei film ovviamente è l'America delle grandi città dove tutto sembra perfetto, ovviamente perchè vogliono far credere che questo paese non ha difetti. Io non sono mai partito con l'idea che tutto sarebbe stato come nei film, perchè se fosse stato così, sarebbe stato un fallimento completo (in realtà la scuola americana riprende molti aspetti dei film). Questo paese ha molti aspetti positivi, ma ha anche delle mancanze ed è praticamente come ogni altra nazione. La mia esperienza finora è andata molto bene e quindi direi che non sono rimasto per nulla deluso della mia scelta.

2) Il Vermont è così carino come pensavi?
Sì, il posto dove sono è davvero fantastico. Non è insignificante come credevo, dal momento che è stato votato come secondo stato migliore del 2017 (dopo le Hawaii, quindi per me è anche al primo posto della classifica). Questo stato mantiene delle tradizioni che sono andate perse in altri posti, ad esempio la raccolta delle mele e delle volte le cittadine sembrano quasi dei paesini dell'Inghilterra. Il Vermont non ha ancora conosciuto il capitalismo e l'industrializzazione del resto dell'America. Qui non ci sono grandi città, quindi si respira aria pulita e ci sono tantissime fattorie e casali dove ancora ci sono le produzioni artigianali di salumi e formaggi. L'unica aspetto negativo e che fa moltissimo freddo, anche se grazie a dio non c'è molto vento! Ci sono tre motivi principali per cui questo stato non passa mai inosservato, pur essendo così piccolo: Il foliage autunnale, dove tutte le montagne si colorano dei colori dell'Autunno, le numerose piste da sci e lo sciroppo d'acero (che costa un occhio della testa anche qui!).

3) Ti trovi bene con la tua famiglia ospitante?
Sì, il mio rapporto con loro va a gonfie vele. All'inizio non è stato facile abituarmi ai loro ritmi, ma con un po' di sforzo nulla è impossibile. Ovviamente, nemmeno loro sono la mia famiglia perfetta, ma la famiglia perfetta ovviamente non esiste. In realtà, anche se mi trattano come un figlio, rimarrò per sempre un ospite in questa casa ed è quindi mio dovere adattarmi alle loro abitudini. A parte ciò, tutto va più che bene.

4) Stai arricchendo il tuo bagaglio personale?
Questa è una domanda più seria ed è anche la più difficile da rispondere. Allora, sicuramente mi sento più cresciuto, sia perchè mi sento più sicuro di me stesso, sia perchè ho imparato a fare piccole cose che non ero capace di fare in Italia (e non parlo solamente della lavatrice!). Mi sento sicuramente più indipendente e questa esperienza mi sta facendo conoscere meglio me stesso. Come ho già detto, è difficile rispondere a questa domanda e penso che sia più facile dare una risposta alla fine della mia esperienza.

5) Vorresti tornare negli USA? Potrebbe esserci un futuro in questo paese?
Allora non so bene che cosa intendessi con tornare negli USA, ma in generale la mia risposta è sì. Sicuramente vorrei tornare a trovare la mia famiglia ospitante e i miei amici in futuro e se ci fosse una possibilità di fare qualche esperienza simile anche da altre parti non mi tirerei indietro. Per quanto riguarda andare a vivere negli Stati Uniti, non penso che sarei capace di lasciare tutto per sempre, ma forse non voglio neanche. Questo viaggio mi ha anche aiutato ad apprezzare di più l'Italia e quanto siamo fortunati di essere nati in un paese ricco sotto tutti i punti di vista. Quindi, la mia risposta è no, non mi trasferirei mai negli Stati Uniti definitivamente.

Allora questa erano le domande che mi sono posto nella lettera e direi che questo post stia diventando un po' troppo lungo. Quindi ci vediamo alla prossima!

Dario





Scuola americana: le mie materie (parte 2)

(Venerdì 29 Gennaio 2018)

Allora il primo semestre è finito da circa dieci giorni e la prima settimana di nuove materie si è appena conclusa. Le materie che farò questo semestre sono:

Block 1: U.S. History.
Tutte le giornate iniziano malissimo con questo corso che aumenta la mia voglia di tornare a dormire. Il mio professore non è capace a spiegare e ci consegna solamente schede da completare. Non ho scelto io di prendere questo corso, ma ogni studente deve prenderlo (come era successo con inglese). Per ora non è molto difficile, ma devo comunque stare molto attento perchè ovviamente di quello che impariamo non so nulla!

Block 2: Civics.
Questo corso è praticamente il continuo di quello prima, ma il mio professore è forse il migliore di questa scuola (era anche il mio coach di cross country). Lui è davvero capace di rendere questa materia abbastanza noiosa molto interessante e adora "usare" noi exchange students per fare il confronto con la società americana e dire cosa pensiamo. Sono in questo corso perchè mi serviva il credito per diplomarmi a fine Giugno (non so se l'avevo già detto che mi danno la possibilità di diplomarmi). Il tempo in questa classe vola!

Block 3: Precalculus Honors.
Sono davvero fortunato di aver trovato una classe di matematica che fa più o meno il programma di quarta superiore del Liceo Scientifico! Per ora non è nulla di complicato, ma le cose diventeranno sempre più difficili andando avanti (e io non sono la persona più brava del mondo in matematica!). L'unico difetto è che la mia professoressa dà sempre un sacco di compiti per il giorno dopo e tutti i pomeriggi dopo allenamento mi ritrovo a fare 20-30 esercizi per due o tre ore (menomale che ho raramente compiti per le altre materie).

Block 4: Physics Honors.
Pur essendo un corso avanzato lo trovo molto molto facile, perchè io sono l'unico in grado di usare le unità del sistema internazionale (dal momento che gli americani sono abituati ad usare i pounds, gli inches, i fahrenheit...). Non so se corrisponderà con il programma di quarta superiore in realtà, però non fare fisica per un intero anno non mi sembrava una bellissima idea. Il mio professore ha origini europee e sembra che mi adori da come si interessa sempre all'Italia!

A parte per la prima classe, sono molto soddisfatto delle materie che sto facendo ora. In realtà Civics è una classe che dura solamente metà semestre e da Aprile avrò un'altra classe chiamata Performance Training (in cui faremo work out nella palestra della scuola).
Alla prossima!

Dario






Indoor track

(Lunedì 29 Gennaio 2018)

Eccomi di nuovo qui!
Questa volta per fortuna non sono sparito per troppo tempo come negli ultimi due mesi! In questo post parlerò brevemente di indoor track: lo sport che ho praticato nella stagione invernale (atletica indoor). Per chi mi conosce sa che faccio atletica da dieci anni e quindi non c'è nulla interessante da dire in realtà riguardo questo argomento. L'unica particolarità è che dal momento che fuori fa troppo freddo, gli allenamenti sono completamente a scuola o nei corridoi o nelle palestre. Sicuramente non è il miglior posto per allenarsi, ma ho deciso di fare indoor track per prepararmi a fare atletica all'aperto in primavera. La stagione è stata in realtà molto corta, perché un terzo delle gare è stato annullato per neve, però ho portato i miei piccoli risultati!

Dario