(Martedì 05 Agosto 2017)
Mi sembra avessi detto che il prossimo post sarebbe stato sul mio weekend in Connecticut, o se non l'avevo detto si può intuire dal titolo.
Non pensavo che ci avrei messo così tanto anche solo per pubblicare qualche post. Or capisco gli altri blogger che dicevano di non riuscire a pubblicare nulla, perchè erano occupati...beh è vero.
Ma comunque...
Venerdì mattina siamo partiti intorno alle 11.00 per andare a Uncasville, una piccola cittadina del Connecticut (che per chi non lo sapesse è anche lui uno stato americano!). Dopo quattro ore di viaggio (e una breve sosta pranzo nel Massachussets), siamo arrivati in questo posto, dove la sera si sarebbe svolta una partita di WNBA (WomenNBA). L'albergo dell'arena contava più di 2000 stanze, sparse nei 33 piani del grattacielo e inoltre vi erano presenti ristoranti, casinò, fast food, negozi, botique, piscine, SPA e praticamente tutto. La sera abbiamo dunque visto la partita dei Connecticut Sun contro i Chicago Sky. La parte più bella di questa serata è stato il fatto che la mia mamma ospitante è riuscita a farci entrare in campo nel momento in cui facevano il loro ingresso le giocatrici e si cantava l'inno nazionale. Dopo il balletto delle cheerleaders, le cestiste hanno consegnato il proprio pallone firmato a ognuno di noi. La partita è stata davvero entusiasmante, anche se le Connecticut Sun hanno sfortunatamente perso. Tra un tempo e l'altro c'erano delle ballerine, facevano delle sfide con il pubblico o si guardavano degli sketch delle giocatrici durante l'allenamento sul tabellone sopra il centro del campo da basket.
Finita la partita abbiamo fatto un giro nel resort, fino a che sono rimasti aperti solamente i casinò (dove non potevamo entrare). La mattina successiva, dopo aver fatto colazione con dei donuts, siamo tornati a casa in Vermont. Devo dire di essere rimasto molto soddisfatto di questa uscita: ho visto per la prima volta una partita di basket, ho alloggiato in un albergo a 5 stelle, sono finito in mezzo al campo per stringere la mano alle giocatrici dell'NBA e ho riportato a casa un pallone autografato da Courtney Williams.
Diciamo che non poteva andarmi meglio!
Dario
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